VIAREGGIO. Sono responsabili di molestie continuate due genitori che con “petulanza” e per “possessivita’ e prevaricazione” avevano seguito la figlia per strada e l’avevano importunata, “recandole molestia e disturbo”. La Cassazione avalla, non ravvisando vizi nella decisione di merito, la condanna di una coppia di Viareggio all’ammenda di 500 euro ciascuno, contro la quale i due avevano avanzato ricorso.

A sanzionare la condotta dei genitori era stata nel 2011 la sezione distaccata di Viareggio del tribunale di Lucca. Il tutto nasce dai dissidi per la domanda di interdizione della figlia, ex tossicodipendente, avanzata dalla coppia. Richiesta poi respinta nel giudizio civile. Come ricostruito nella sentenza 15846 della prima sezione penale, marito e moglie, di 69 e 65 anni, per oltre due anni, da quando la figlia era uscita da una comunita’ di recupero ed aveva deciso di andare a vivere per conto proprio, l’avevano fatto “oggetto di plurime condotte moleste e fastidiose”. La figlia quindi aveva denunciato i genitori, che – aveva stabilito il giudizio di merito – “le avevano rivolto offese, minacce e in un episodio anche percosse” per impedirle di andare a convivere con un’altra persona” in ragione “dei sentimenti di possessivita’ e prevaricazione”.

Nel ricorso contro la condanna penale gli imputati hanno sottolineato l’inattendibilita’ della figlia, ex tossicodipendente e con problemi psichici, “animata da rancore verso i genitori per aver questi instaurato nei suoi confronti un giudizio di interdizione, conclusosi col rigetto della domanda”.

La Cassazione spiega che le dichiarazione della ragazza sono confermate proprio da quanto emerso dal giudizio civile che aveva respinto la domanda d’interdizione. E dal momento che la Corte non puo’ rivalutare la prove ha respinto il ricorso dei due coniugi.

(ansa)

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ultimo aggiornamento: 09-04-2014


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